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2009 dal 5 al 12 Aprile

8a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de

" i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file cliccando sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo

L'ARGOMENTO DI OGGI

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dai GIORNALI di OGGI

Il sottosegretario alla Protezione civile:

"Rischiamo l'autogol"

Poi assicura:

"Tra 7 giorni la situazione tornerà alla normalità"

Palermo invasa dai rifiuti

Bertolaso: "Raccolta riprende"

Berlusconi: "E' l'eredità dell'ex sindaco Orlando"

La replica:

"Si vergogni delle sue bugie e delle leggi scandalo"

2009-06-02

Ingegneria Impianti Industriali

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Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

CORRIERE della SERA

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2008-06-03

Ai vigili del fuoco sono arrivate una sessantina di chiamate

Rifiuti, ancora roghi a Palermo

Gli operatori dell'Amia da oggi coadiuvati da 150 uomini del Genio Militare. Arrivano i primi autocompattatori

PALERMO - Mentre prosegue la raccolta dei rifiuti a Palermo da parte degli operatori dell’Amia coadiuvati da oggi anche da militari dell’esercito, nella notte sono stati bruciati decine di cassonetti della spazzatura. Ai vigili del fuoco sono arrivate una sessantina di chiamate con richieste di intervento per spegnere roghi di cumuli di spazzatura e cassonetti per la raccolta in varie parti della città. Da oggi, a Palermo operano anche 150 uomini del Genio Militare e vengono utilizzati i primi autocompattatori dei 40 che sono stati chiesti dal presidente della Regione Lombardo.

 

03 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

2009-06-02

comune, prefettura e regione avevano chiesto l'intervento di esercito e protezione civile

Rifiuti a Palermo, arriva Bertolaso

Berlusconi: "Risorse per l'emergenza"

Il sottosegretario: "Entro una settimana strade pulite". La procura ha aperto un'inchiesta sulle spese dell'Amia

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NOTIZIE CORRELATE

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Rifiuti a Palermo, sfiorata rissa in aula In 400 protestano in piazza Pretoria (31 maggio 2009)

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Palermo soffoca tra i rifiuti, decine di cassonetti bruciati (30 maggio 2009)

PALERMO - "La raccolta dei rifiuti partirà da stanotte ed entro una settimana i sindacati si sono impegnati a far togliere dai lavoratori le 4.400 tonnellate di rifiuti che si sono accumulate sulle strade di Palermo". Lo ha detto Guido Bertolaso, al termine del vertice a Palermo sull'emergenza rifiuti. Il capo della Protezione civile ha aggiunto che le squadre saranno coadiuvate dall'esercito, la cui presenza però è subordinata all'autorizzazione del ministro della Difesa.

LA DECISIONE - Per affrontare l'emergenza rifiuti a Palermo, da giorni invasa da cumuli di spazzatura che non viene ritirata per un'agitazione dei netturbini, comune, prefettura e regione avevano chiesto l'intervento dell'esercito e della Protezione civile. È quanto era stato deciso nella tarda serata di domenica, al termine di un incontro avvenuto in Prefettura, con i vertici delle istituzioni.

CASSONETTI BRUCIATI - Domenica notte altri cassonetti, una settantina, sono stati incendiati in molte vie di Palermo. Si allunga dunque la serie di roghi dolosi che nel capoluogo siciliano hanno distrutto numerosi contenitori dei rifiuti e campane per la raccolta differenziata. Danneggiate anche una decina di auto posteggiate accanto ai contenitori. Monta, dunque, la protesta. La città del resto è ormai vicina ad essere sommersa dai rifiuti. A ridosso dei contenitori stracolmi, si sono formati dei cumuli che assomigliano sempre più a vere e proprie discariche a cielo aperto, senza distinzione tra zone residenziali e periferia.

LA PROCURA INDAGA - La Procura di Palermo ha avviato un’indagine sulla gestione dell’Amia. In particolare i magistrati vogliono vederci chiaro su una spesa di 300mila euro che sarebbe stata sostenuta per effettuare 22 missioni negli Emirati arabi nella fase in cui la società era presieduta dall’attuale senatore e Pdl Vincenzo Galioto.

BERLUSCONI - Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente Berlusconi: "La sinistra, come è sua abitudine, mistifica la realtà e tenta di addossare la responsabilità della crisi economico-finanziaria dell'Amia, Azienda per la raccolta dei rifiuti, alla amministrazione comunale di Palermo". Lo afferma in una nota il premier. "La verità - sottolinea il presidente del Consiglio - è che l'ex sindaco Orlando e la sinistra hanno lasciato in eredità al sindaco Cammarata un enorme bacino di precari, oltre 7.000 persone, e Cammarata ha dovuto assumersi l'onere di una stabilizzazione costosa per le casse comunali. Ho garantito al sindaco l'impegno finanziario del governo per la soluzione del problema".

LA REPLICA DI ORLANDO - "Si vergogni Berlusconi delle sue bugie e delle sue leggi vergogna". Risponde così il portavoce dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando, agli attacchi di Silvio Berlusconi. "L'amministrazione comunale di Palermo, quando ero sindaco, aveva i bilanci certificati da Moodys con un rating finanziario AA3. Invece, da quando c'è al Comune un uomo di Berlusconi, i bilanci sono dissestati da spese folli e non hanno più avuto alcun riconoscimento di rating finanziario. Inoltre, la Corte dei Conti, in relazioni ufficiali, ha riconosciuto l'irregolarità delle spese dell'attuale amministrazione comunale di Palermo ed ha avviato alcune azioni di responsabilità, altre è doveroso che le avvii. La Guardia di finanza, nei mesi scorsi, ha accertato le ipotesi di reato, quali truffa e falso in bilancio, per moltissimi milioni di euro, a carico degli amministratori dell'azienda d'igiene ambientale di Palermo, l'Amia, in particolare, a carico dell'ex presidente dell'azienda ex municipalizzata per la raccolta dei rifiuti, Enzo Galioto, anch'egli uomo di Berlusconi. Adesso, l'ex presidente Galioto è stato "messo in salvo" dallo stesso Berlusconi con l'elezione a senatore ed è stato "messo in salvo" anche dal sindaco Cammarata che ha bloccato l'inchiesta giudiziaria, omettendo di presentare formale atto di querela a carico dello stesso Galioto. Infatti, in virtù di una legge vergogna, fatta approvare da Berlusconi, non è più possibile procedere ulteriormente a carico di amministratori truffatori e falsificatori di bilancio senza la querela delle proprietà". "Il sindaco Cammarata, dimenticando di gestire denaro pubblico e di non essere il proprietario privato dell'Amia, ha omesso di presentare la querela. Questa omissione di un atto dovuto da parte di Cammarata ha bloccato l'azione penale.

FRANCESCHINI - Anche il segretario del Pd è intervenuto sulle affermazioni di Berlusconi: "Dare la colpa alla giunta Orlando fa semplicemente ridere. La destra governa il Comune da otto anni e in questo periodo sono entrati nell'amministrazione oltre 3.000 nuovi precari mentre la gestione dell'azienda è totalmente inefficiente ed è sotto inchiesta per reati di ogni tipo".

LOMBARDO - L'emergenza rifiuti a Palermo acuisce anche il conflitto tra il presidente della Regione Sicilia e il Pdl. A Palermo "non ci sono" pacchetti di spazzatura elettorali, come ha detto a Bari il premier Silvio Berlusconi. Ne è convinto proprio Lombardo che, intervenendo alla trasmissione "Faccia a faccia" su Radiotre ha detto: "Posso rassicurare il Presidente del Consiglio. A Palermo c'è una situazione delle aziende, comepresa quella che si occupa della raccolta dei rifiuti, che è totalmente insostenibile. Non so quante centinaia di assunzioni ha fatto quell'amministrazione alla vigilia di varie elezioni. Credo che ci sia un eccesso di personale, ma posso sbagliarmi". Per Lombardo, "se non si riforma il sistema della raccolta di rifiuti, rischiamo grosso". "Sei mesi fa il governo - ha aggiunto Lombardo - ha consegnato all'Assemblea regionale siciliana un disegno di legge che aspetta di essere approvato. Mi auguro che, anche a seguito di questa emergenza palermitana, il primo punto da trattare in assemblea, piuttosto che giochicchiare con le mozioni di censura nei confronti delle persone che lavorano sodo e che non vanno a giocare a poker, sia quello di approvare il disegno di legge".

 

01 giugno 2009

 

 

 

 

 

seduta straordinaria del consiglio comunale

Rifiuti a Palermo, sfiorata rissa in aula

In 400 protestano in piazza Pretoria

Non passa la delibera della giunta sull'aumento del 35% della tarsu. Fuori presidio dei lavoratori dell'Amia

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NOTIZIE CORRELATE

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Palermo soffoca tra i rifiuti, decine di cassonetti bruciati (30 maggio 2009)

PALERMO - Momenti di tensione tra maggioranza e opposizione nell'aula del consiglio comunale a Palermo dove è in corso la seduta straordinaria con all'ordine del giorno la delibera della giunta di Diego Cammarata sull'aumento del 35% della tassa per i rifiuti (tarsu).

QUASI RISSA - Tra alcuni consiglieri si è sfiorata la rissa dopo che la maggioranza ha proposto di far svolgere la seduta a porte aperte. Davanti al palazzo, in piazza Pretoria, ci sono circa 400 persone, tra operatori dell'Amia (azienda per i rifiuti), dipendenti di società collegate e raccoglitori di ferro e cartone. In piazza è stata sistemata una bancarella che vende aranciate e limoncello. Il municipio è blindato. Ci sono presidi di polizia in tenuta antisommossa, carabinieri e guardia di finanza. Uomini della Digos sono mischiati ai manifestanti per evitare che la tensione aumenti.

NIENTE AUMENTO - Ma alla ripresa dei lavori, è stato scongiurato l'aumento della tarsu. Di fronte all'ostruzionismo dell'opposizione, che non ha accolto la richiesta della maggioranza di centrodestra di ritirare i circa 1.200 emendamenti alla delibera della giunta di Diego Cammarata, il presidente del consiglio comunale, Alberto Campagna, ha chiuso i lavori, in seduta straordinaria, in accordo con i capigruppo. La delibera doveva essere approvata entro domenica, in quanto a mezzanotte scadono i termini per l'approvazione del bilancio di previsione, per cui non non c'è più tempo per una modifica del regolamento sulla tarsu.

 

31 maggio 2009

 

 

 

Proteste dei netturbini che chiedono sicurezza sul lavoro e garanzie occupazionali

Palermo in mezzo all'emergenza rifiuti

Da una settimana la raccolta non avviene regolarmente. Decine di cassonetti incendiati

PALERMO - A Palermo è emergenza rifiuti. Mentre cumuli di immondizie marciscono dappertutto per le strade della città dove da una settimana la raccolta dei rifiuti non avviene regolarmente, circa 200 lavoratori dell'Amia, l'Azienda dell'igiene ambientale, si sono radunati davanti al Palazzo d'Orleans, sede del governo regionale, per una manifestazione indetta dal rappresentante di base. Con questa protesta gli autonomi chiedono garanzia per il futuro occupazionale della ex municipalizzata che si trova in difficoltà economiche e per le condizioni di sicurezza sul lavoro. Il traffico nella zona ha subito dei rallentamenti per via della parziale chiusura al traffico di piazza indipendenza. Da giorni i lavoratori dell'Amia mantengono un presidio di fronte al muncipio e decine di cassonetti dell'immondizia stracolmi di rifiuti sono stati incendiati nella notte in diversi quartieri. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco.

LE SPESE DEI DIRIGENTI NEL PASSATO - I lavoratori dell'Amia, che attualmente ha un debito di 150 milioni di euro, hanno anche reso note le spese sostenute dai dirigenti in passato, in particolare quando la società doveva partecipare a un bando per la realizzazione della raccolta differenziata negli Emirati Arabi. Cena per una persona da 400 euro nei ristoranti più esclusivi di Dubai e Abu Dhabi. Ricevute per l'alloggio di una persona in hotel da 400 euro a notte e contemporaneamente ricevuta della stessa persona che affitta per un'ora un'altra stanza nello stesso albergo super lusso. Le "spese pazze", così sono state definite, dell'ex presidente del Cda dell' Amia (l'ex municipalizzata per la raccolta dei rifiuti nel capoluogo) Vincenzo Galioto, ora senatore Pdl, e di altri dirigenti e consulenti, sono state denunciate in una conferenza stampa a palazzo delle Aquile dai consiglieri comunali del Pd. L'Amia doveva partecipare a un bando per la realizzazione della raccolta differenziata negli Emirati. "Raccolta - dicono i consiglieri - che a Palermo non avviene".

 

30 maggio 2009(ultima modifica: 31 maggio 2009)

REPUBBLICA

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2008-06-03

Rifiuti, pulizia a rilento e roghi nella notte

E allo Zen è in arrivo l'esercito

Ancora roghi di cassonetti durante la notte. Oggi l´esercito arriva allo Zen per ripulire il quartiere sommerso dall´immondizia. Alle 17 di ieri, 24 ore dopo la visita in città del capo della protezione civile Guido Bertolaso, erano state rimosse appena 700 tonnellate di rifiuti in tutta la città e oltre cinquemila erano ancora per terra. Interventi straordinari a Borgo Nuovo e a Bonagia

di Sara Scarafia

ASCOLTA I mezzi dell'Amia nell'autolavaggio dei boss Lo Piccolo

 

Altra notte di roghi a Palermo: decine di cassonetti e cumuli di immondizia sono stati dati alle fiamme. I vigili del fuoco hanno ricevuto circa 60 segnalazioni e hanno dovuto inviare le autopompe per spegnere i roghi che erano divampati in numerose zone della città, dal centro alla periferia.

Stamattina l´esercito sarà allo Zen per aiutare i netturbini a ripulire il quartiere sommerso dall´immondizia. Alle 17 di ieri, 24 ore dopo la visita in città del capo della protezione civile Giudo Bertolaso, erano state rimosse appena 700 tonnellate di rifiuti. Oltre cinquemila erano ancora per terra o dentro ai cassonetti. Drammatica anche la situazione di cestini e strade: ieri, per mancanza di mezzi, hanno lavorato appena 18 spazzini.

Stamattina interventi straordinari saranno effettuati anche a Borgo Nuovo e a Bonagia, grazie alle quattro pale messe a disposizione dalla Provincia. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha assicurato "che fra una settimana a Palermo tornerà la pulizia". Ma a quale prezzo? Almeno un milione di euro che saranno pagati dalla Regione per l´affitto dei mezzi dagli Ato e la riparazione di una ventina di compattatori Amia. La società comunale ne può utilizzarne appena 30: novanta sono fuori uso. Una ventina sono fermi per problemi banali, dal copertone alla batteria, e verranno riparati dalla Regione.

L´incognita più grande è la discarica di Bellolampo che - senza l´aiuto di nuovi mezzi - non riuscirà a far fronte all´enorme mole di rifiuti che dovrà essere scaricata. Per scongiurare il rischio di un nuovo blocco della raccolta, la protezione civile dovrebbe fare arrivare due pale cingolate e un compattatore per movimentare Bellolampo. Una strategia studiata ieri mattina durante una riunione alla Regione, presieduta dall´assessore regionale Gaetano Armao, alla quale hanno partecipato prefettura, Protezione civile regionale, Amia e Ato provinciali. Nel pomeriggio, il sindaco Diego Cammarata ha convocato un vertice in via Nenni mettendo con i presidenti di Amia e Amia Essemme, Marcello Caruso e Filippo Cucina, i dirigenti dell´azienda e i sindacati. "Ho chiesto anche alle altre società comunale di mettere a disposizione i loro mezzi", dice Cammarata.

 

Ecco il piano studiato per far cessare l´emergenza. La protezione civile regionale, guidata da Salvatore Cocina, ha ottenuto la disponibilità da 11 Ato di 24 mezzi, per i quali pagherà noleggio, autista e carburante. Altri 16, mai utilizzati, verranno prestati dall´Ato di Catania: per metterli in strada la Regione pagherà bollo e assicurazione. Verranno trovati anche tre mezzi, due la pale cingolate e un compattatore per schiacciare i rifiuti, per movimentare la discarica di Bellolampo e saranno riparati venti mezzi Amia. I 40 compattatori degli Ato, però, non saranno disponibili prima di domani: per farli circolare fuori dalla loro provincia serve un nulla osta. L´operazione costerà circa 100 mila euro al giorno. "Gli interventi - spiega Cocina - dureranno da dieci a quindici giorni. L´andamento della raccolta sarà costantemente monitorato". Da oggi saranno disponibili anche quattro squadre di militari dell´esercito che, con le pale meccaniche, andranno con gli operatori Amia a ripulire lo Zen. L´Amia invece conta, già da oggi, di riuscire a raccogliere almeno 1300 tonnellate di rifiuti al giorno, contro le 900 che recupera normalmente. I compattatori, i 30 disponibili e i 20 che aggiusterà la protezione civile, si divideranno tra centro e periferia. Ieri sono state pulite via Libertà, piazza Politeama, Settecannoli, corso dei Mille e Brancaccio.

(03 giugno 2009)

 

 

 

 

 

2008-06-02

Il sottosegretario alla Protezione civile: "Rischiamo l'autogol"

Poi assicura: "Tra 7 giorni la situazione tornerà alla normalità"

Palermo invasa dai rifiuti

Bertolaso: "Raccolta riprende"

Berlusconi: "E' l'eredità dell'ex sindaco Orlando"

La replica: "Si vergogni delle sue bugie e delle leggi scandalo"

Palermo invasa dai rifiuti Bertolaso: "Raccolta riprende"

Cumuli di rifiuti a Palermo

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Multimedia

* LE FOTO

* I VIDEO

PALERMO - "Da stasera ripartirà la raccolta dei rifiuti". Lo assicura il sottosegretario alla Protezione civile Guido Bertolaso al termine di un vertice in Prefettura con tutte le istituzioni interessate alla risoluzione del problema.

"No alla cattiva pubblicità". "Il paese non può vivere un'altra vicenda relativa ai rifiuti, è una questione di prestigio internazionale - ha detto Bertolaso dopo la riunione - Non possiamo tollerare che a Palermo, ci si faccia un autogol con una vicenda del genere. Temo che in altri Paesi del Mediterraneo in questo momento c'è gente che brinda se continua questa cattiva pubblicità". E ha poi aggiunto: "In una settimana, anche con la collaborazione dell'esercito, verranno rimosse 4400 tonnellate di spazzatura accumulate". Bertolaso tornerà a Palermo il 15 giugno per verificare lo stato dei lavori.

In arrivo le risorse. Da stasera ai dipendenti dell'Amia, la municipalizzata che gestisce la raccolta dei rifiuti, dovrebbero giungere 300 paia di scarpe speciali, 25-30 autocompattatori forniti dalle società di diverse province e due mezzi di movimentazione da utilizzare nella discarica di Bellolampo. A vigilare sull'effettivo arrivo del materiale ai lavoratori che protestano da giorni rallentando il servizio sarà il prefetto Giancarlo Trevisone. Ai lavoratori è stato inoltre garantito il pagamento degli stipendi di giugno, della quattordicesima e il mantenimento dei livelli occupazionali.

Il sindaco Diego Cammarata ha precisato che per acquistare le attrezzature e i mezzi "verranno utilizzate risorse della Protezione civile, crediti per 95 milioni di euro che l'azienda vanta nei confronti di comuni e di Ato e poi ci sono le garanzie annunciate dal governo".

L'inchiesta. La procura di Palermo ha aperto un'inchiesta sulle spese "pazze" sostenute dagli ex dirigenti dell'Amia, che, con un passivo di circa 150 milioni, è sull'orlo del fallimento.

Scontro Berlusconi-opposizione. Il presidente del Consiglio, in una nota, attacca la sinistra che, dice, "mistifica la realtà e tenta di addossare la responsabilità della crisi economico-finanziaria dell'Azienda per la raccolta dei rifiuti all'amministrazione comunale di Palermo". "La verità - sostiene Berlusconi - è che l'ex sindaco Orlando e la sinistra hanno lasciato in eredità al sindaco Cammarata un enorme bacino di precari, oltre 7.000 persone, e Cammarata ha dovuto assumersi l'onere di una stabilizzazione costosa per le casse comunali. Gli ho garantito l'impegno finanziario del governo per la soluzione del problema". Secca la replica di Orlando: "Si vergogni Berlusconi delle sue bugie e delle sue leggi vergogna, la città è sommersa da cumuli di spazzatura, frutto di un'amministrazione truffaldina nel senso tecnico della parola".

Si fa sentire anche il Pd. "La cosa che mi ha indignato di più, è sentire ieri il premier dire che non ci sono rifiuti per le strade. Sono stato vicino a Napoli e a Palermo. Palermo è invasa dai rifiuti, ci sono cassonetti bruciati" dice il segretario Dario Franceschini. "Dopo mesi di immobilismo e di colpevole silenzio - aggiunge Sergio D'Antoni, responsabile Mezzogiorno del Pd - il governo batte finalmente un colpo sull'emergenza rifiuti palermitana inviando in Sicilia Guido Bertolaso. Meglio tardi che mai".

Arresti. La notte scorsa sono stati dati alle fiamme una cinquantina di cassonetti. Due giovani che appiccavano il fuoco sono stati arrestati. Andrea Castellana, 19 anni, pregiudicato, e Alfio Nuccio, 24 anni, sono stati sorpresi dai carabinieri in via Caramina, nel quartiere di Pallavicino, dove avevano appena dato fuoco a mucchi di immondizia. Sequestrata una bottiglia di liquido infiammabile. I due dovranno rispondere di incendio doloso in concorso. Da venerdì scorso, i roghi sono stati oltre 350.

I rifiuti si accumulano da una decina di giorni. I lavoratori dell'Amia protestavano astenendosi dagli straordinari e rifiutandosi di salire su mezzi giudicati non sicuri. Se a questo si aggiunge il fatto che ogni giorno, in media, la metà dei mezzi per la raccolta resta ferma per avaria, si spiegano i cumuli di immondizia che fermentano sotto il sole e a cui residenti esasperati spesso danno fuoco.

(1 giugno 2009)

L'UNITA'

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2008-06-03

 

 

 

 

 

 

 

2009-06-02

Rifiuti a Palermo, in nottata ancora roghi ai cassonetti

di Enrico Fierro

Come Napoli. Peggio di Napoli. Palermo sprofonda nella monnezza. "’A munnizza". E tutti, palermitani e turisti, sono avvelenati dai miasmi dei cassonetti che bruciano. Cinquanta roghi solo ieri, 350 da venerdì. Gente esasperata e "picciotti" di buona volontà danno fuoco ai contenitori che raccolgono il "tal quale" (la "munnizza" così com’è) e le "campane" per l’inesistente raccolta differenziata. Ieri è arrivato Guido Bertolaso, il sindaco della città, Diego Cammarata, ha prima ottenuto le dimissioni del direttore generale dell’Amia (azienda per la raccolta rifiuti), Orazio Colimberti, poi invocato l’uso dell’esercito. A tarda sera l’ultima speranza per evitare che la città diventi una enorme discarica a cielo aperto: una trattativa tra i sindacati e i vertici dell’Amia. Mentre il Pd chiede le dimissioni del primo cittadino.

"Ma questa emergenza - dice Mimmo Fontana, responsabile di Legambiente - è tutta di natura economica". Per dirla in breve: l’emergenza sta tutta nei milioni di euro sperperati e nelle assunzioni clientelari per anni fatte all’Amia. Un buco di bilancio di 150 milioni di euro e un esercito di 2700 "spazzini". "Molti assunti alla vigilia di elezioni", denuncia uno che se ne intende, Raffaele Lombardo, il governatore della Sicilia.

UN REGNO MALEODORANTE

Negli ultimi anni l’Amia è stata il regno dei pupilli di Diego Cammarata, il compagno di tennis di Gianfranco Micciché, uno dei plenipotenziari berlusconiani dell’Isola. Vincenzo Galioto il padrone assoluto. Lo chiamano "lo sceicco" per la sua dichiarazione dei redditi: 285458 euro. Eletto senatore alle ultime elezioni si è classificato tra i più ricchi, anche più di Marcello dell’Utri. Galioto è un "triplolavorista", denunciarono nel 2002 le opposizioni alla regione. Presidente dell’Amia, coordinatore di Forza Italia, e direttore dell’unità operativa di Odontoiatria a Villa Sofia. "Lo sceicco", ovviamente andò per la sua strada.

Che spesso lo portava, insieme a manager e tecnici dell’Amia, in lussuosi alberghi degli Emirati Arabi. Missioni dell’Amia, così si giustificavano cene da 500 euro, viaggi in business class, hotel sempre a cinque stelle. Il 6 gennaio del 2007, i palermitani hanno sborsato 1000 euro per due notti nell’Hotel Grand Hayatt passate dal presidente Galioto, più 3150 euro per l’aereo. In un dossier del Pd si elencano le spese da mille e una notte dell’allegra compagnia dell’Amia. Un dirigente, mandato in missione a Dubai dal 6 all’8 agosto del 2007 ha speso 800 euro per un pranzo al "Pepper club". Aragoste, sciampagnini, prelibatezze.

La "munnizza" per strada e l’Amia è sull’orlo del crack finanziario. L’ammissione è arrivata ieri da Marcello Caruso, il nuovo presidente, durante l’incontro con Bertolaso. Istanze di fallimento, pignoramenti dei fondi e una inchiesta della magistratura su 300mila euro di spese che nessuno riesce a giustificare. Su quella già aperta per falso in bilancio il senatore Galioto ha fatto scena muta avvalendosi della facoltà di non rispondere. Risultato finale di una gestione dissennata, l’esasperazione dei dipendenti in sciopero "bianco" da dieci giorni. "Gli stipendi di giugno sono a rischio - dicono i sindacati - perché alcuni creditori hanno avanzato istanze di pignoramento nei confronti dell’Amia per 10 milioni di euro a fronte dei 7,5 milioni che il comune girerà all’azienda". "Il 70% dei parco mezzi è fermo - denuncia la Cisl - non vengono riparati per mancanza di soldi.

Nella discarica di Bellolampo uno dei due mezzi per il movimento dei rifiuti è guasto, l’altro funziona appena". Palermo brucia e il sindaco Cammarata getta benzina sul fuoco aizzando i lavoratori contro le opposizioni. "E’ un irresponsabile - taglia corto Ninni Terminelli, capogruppo del Pd - Cammarata dovrebbe ammettere il suo assoluto fallimento e le gravi responsabilità dei vertici dell’Amia". Ma il sindaco-tennista rassicura tutti: "Ho parlato con Berlusconi e vi dico con molta chiarezza che Palermo ha nel premier e in tutto il governo due alleati forti".

La "munnizza" brucia, gli amici di Cammarata svernano a Dubai, ma i palermitani possono stare tranquilli: Silvio c’è.

02 giugno 2009

 

Amia, una fabbrica di debiti targata Pdl

di Ninni Andriolo

Tanti voti e tanti seggi, ma il centrodestra del "61 a 0" in Sicilia non brilla per buon governo. Si dilania alla Regione, arranca a Catania, mostra le corde a Palermo. Un buco da 150 milioni, la città invasa dall'immondizia: tutto previsto leggendo un dossier del Pd alla Corte dei Conti. Sotto accusa l'Amia, l'azienda partecipata per la raccolta e lo smaltimento. Ma è la giunta comunale a subire lo smacco, con buona pace del sindaco che governa dal 2001 e che scarica le responsabilità sulle amministrazioni Orlando.

E a Cammarata fa sponda Berlusconi che accusa "la sinistra" di aver "lasciato in eredità oltre 7.000 precari". Il fatto è che "la sinistra" non governa Palermo da 8 anni e che già nel 2008 – cifre dei revisori dei conti del Comune – l'Amia perdeva ogni mese 3 milioni e 600mila euro. "Le stabilizzazioni di cui parla Berlusconi sono avvenute con i soldi dello Stato e non a totale carico del Comune" - ribatte Antonello Cracolici, capogruppo Pd alla Regione. Nell'era Cammarata "sono entrati nell'amministrazione 3000 nuovi precari", denuncia Dario Franceschini. L'Amia, nel periodo di presidenza Galioto, ha proceduto a 500 nuove assunzioni, mentre un accordo sindacale impegna l'azienda a passare ai figli il posto dei padri pensionati. Duemilaseicento i dipendenti dell'Azienda, con Palermo che detiene il record di un operatore ecologico ogni due-tre chilometri.

"Non potendo assumere al Comune hanno pensato di ingolfare di personale le partecipate per rispondere alle richieste delle loro clientele", accusa Cracolici. Una delle autostrade della "parentopoli" palermitana passa per l'Azienda dei rifiuti: "hanno impiegato figli, fratelli, consiglieri di circoscrizione...". Il vecchio Cda era finito sotto inchiesta per falso in bilancio, in prima fila l'ex presidente Enzo Galioto, alla guida tra il 2001 e il 2008, fino alla promozione al Senato, seggio Pdl. Legatissimo a Cammarata, che rifiutò di sporgere querela contro i vertici Amia indagati, Galioto – come il sindaco – ha abbandonato Miccichè per abbracciare Schifani. E si deve all'interessamento del Presidente del Senato il recente stanziamento di 80 milioni in tre anni a favore di Palermo, e dell'Amia, previsto nel "milleproroghe".

Storie di amicizie e tradimenti quelle sugli azzurri siciliani confluiti nel Pdl. La "nidiata Miccichè" si cementò a Palermo negli anni '90, quando "Gianfranco" dimorava nel cuore del Cavaliere senza altri rivali siculi che facessero ombra. Da ieri Galioto deve fare i conti con un'altra inchiesta. La procura vuole vederci chiaro nei costi faraonici sostenuti nel 2007 dai vertici dell'azienda per 22 missioni negli Emirati Arabi: 300mila euro per viaggi in business class, soggiorni nelle suite dei grandi alberghi di Dubai e Abu Dhabi, pranzi e cene anche da 800 euro. "Non riescono a fare la raccolta differenziata a Palermo e vanno in cerca di appalti negli Emirati...", commenta Ninni Terminelli, consigliere del Pd.

02 giugno 2009

 

 

il SOLE 24 ORE

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2008-06-03

 

 

 

 

 

 

 

2009-06-02

Palermo, verso la soluzione l'emergenza rifiuti

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1 giugno 2009

Il Consiglio comunale non vota l'aumento Tarsu

Spazzatura in strada a Palermo: le foto

"Dai nostri archivi"

Palermo, bruciati 200 cassonetti di rifiuti Il Consiglio comunale non vota l'aumento Tarsu

Raccolta differenziata, dati in tempo reale con il nuovo osservatorio

Rifiuti: spariti 19,7 milioni di tonnellate per un business di 4,5 miliardi

Palermo, i rifiuti mangiabilancio

Rifiuti? Ci pensa il Wall-e italiano

"L'Amia avrà i mezzi che chiede. Per acquistarli verranno utilizzate risorse della protezione civile, crediti per 95 milioni di euro che l'azienda vanta nei confronti di comuni e di Ato e poi ci sono le garanzie annunciate dal governo". È la ricetta per sbloccare l'emergenza rifiuti a Palermo indicata dal sindaco, Diego Cammarata, al termine dell'incontro con il sottosegretario Guido Bertolaso.

Alla riunione avevano partecipato i sindacati e il presidente dell'Amia, l'ex municipalizzata per l'igiene ambientale che si occupa della raccolta di rifiuti, uniti per risolvere l'emergenza spazzatura a Palermo. Da una settimana gli operatori ecologici non ritirano la spazzatura perché chiedono più fondi per acquistare mezzi adeguati per svolgere il proprio lavoro.

Ma da stasera la raccolta a rifiuti riprenderà. Lo ha annunciato il capo della Protezione civile Guido Bertolaso , che ha aggiunto che in una settimana "saranno rimosse tutte e 4.400 le tonnellate con la collaborazione dell'esercito. L'impiego dell'esercito - ha spiegato Bertolaso - è subordinato all'ok del ministro del Difesa". Bertolaso ha quindi spiegato che agli operatori dell'Amia saranno fornite le attrezzature previste dalla 626, cioè le scarpe e altro materiale per svolgere il lavoro in sicurezza.

I rifiuti urbani non raccolti per le strade di Palermo sono tonnellate, e la città da settimane vive una vera e propria emergenza. Per raccoglierli tutti, anche utilizzando Protezione civile ed esercito, ci vorrebbero circa 10 giorni di intenso lavoro. Oggi per protestare contro la crisi finanziaria della loro azienda, circa l'80% è rimasta dentro i depositi a disposizione dell'azienda applicando in maniera assolutamente rigida tutte le norme della sicurezza del lavoro. In particolare gli operatori ecologici non intendono prendere servizio senza avere a disposizione i mezzi e le attrezzature idonee per svolgere la loro attività. E così chi arriva a Palermo anche oggi dall'autostrada continua a vedere montagne di rifiuti che "lo accompagnano per tutte le vie della città".

 

Il governo si impegna a garantire le risorse necessarie per risolvere l'emergenza rifiuti a Palermo.

Lo dice il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che in una nota accusa: "La sinistra, come è sua abitudine, mistifica la realtà e tenta di addossare la responsabilità della crisi economico-finanziaria dell'Amia, Azienda per la raccolta dei rifiuti, alla amministrazione comunale di Palermo".

 

"È inutile che Berlusconi accusi la sinistra di spargere sfiducia e pettegolezzi. È la realtà che parla: dalla latitanza governativa sulla vicenda Fiat alle mancate risposte sulla crisi economica, dalle promesse, prima mirabolanti poi grottesche, fatte alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo, fino alla vicenda degli allegri voli di stato e delle festicciole, sono tutti esempi chiari dell'incapacità di governare del "mago di Arcore"" attacca Claudio Fava, capolista di Sinistra e libertà alle prossime elezioni europee.

Intanto i carabinieri hanno arrestato due giovani mentre erano intenti ad appiccare il fuoco a cumuli di spazzatura. In carcere sono finiti Andrea Castellana, 19 anni, pregiudicato e Alfio Nuccio, 24 anni. I due sono stati sorpresi dai militari in via Caramina, avevano appena appiccato le fiamme ai mucchi di pattume attorno ad alcuni cassonetti stracolmi.

1 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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